Raccomandazioni di voto 21.5.2017

Assemblea UDC: raccomandazioni a mano della popolazione


Si è tenuta Domenica scorsa, il 23 aprile 2017, l’ultima assemblea generale ordinaria dell’UDC Valposchiavo. Oltre alle consuete trattande statutarie, l’ordine del giorno prevedeva di deliberare le raccomandazioni di voto per i due oggetti in votazione il prossimo 21 maggio.


Dopo aver accettato all’unanimità i verbali e i vari rapporti finanziari e sulle attività svolte nell’ultimo anno e coronate da ottimi successi, si è proceduto alla nomina del comitato per il biennio 2017-2018. In modo unanime Fulvio Betti è stato confermato alla presidenza del partito. Allo stesso modo sono stati nominati nel comitato Elio Paganini, Davide Migliacci, Sonia Costa-Cortesi, Dario Cao, Arno Marchesi, Eugenio Paganini, Mirko Zala come pure la nuova proposta, Dora Zanetti-Crameri. Si congeda dal comitato Rosanna Crameri-Nesina la quale è stata ringraziata per l’ottima collaborazione avuta.


Evasi gli obblighi statutari, si è passati alla discussione in merito ai temi politici, ossia gli oggetti che prossimamente sono sottoposti a votazione popolare. In merito alla strategia energetica 2050 il comitato ha organizzato una relazione a favore e una contro il progetto di legge. Per iniziare, a riferire contro il progetto di legge, il Signor Andreas Bazzon, vicepresidente dell’UDC sezione di Coira, laureato in fisica all’ETH di Zurigo e ora in formazione quale consulente brevetti. È toccato poi a Dario Cao, imprenditore e noto difensore delle nuove tecnologie, riferire a favore della strategia energetica voluta dal parlamento. In seguito delle due interessanti relazioni e della seguente discussione, l’assemblea ha deciso con 13 voti contro 5 e 4 astensioni di raccomandare la bocciatura della strategia energetica 2050. Dall’assemblea traspare la consapevolezza che in futuro in ogni caso ci saranno grossi cambiamenti in questo settore. L’avanzare delle nuove tecnologie determinerà in modo profondo il futuro energetico. Tuttavia è inopportuno il modo a procedere contenuto nella nuova legge la quale produrrà inevitabilmente vincoli, obblighi e divieti. In questo modo non si lascia all’evoluzione tecnologica e al libero mercato la possibilità di determinare l’evoluzione energetica, ma si punta a guidare a colpi di normative, emanate da politici, il mercato energetico. Accettando la strategia energetica non si farebbe altro che aumentare ulteriormente la burocrazia, sempre combattuta dall’UDC, e di conseguenza anche gli oneri per i cittadini. Infatti, la nuova strategia energetica ha portato il Consiglio federale a quantificare i costi di applicazione in ca. 200 miliardi di franchi i quali sono a carico dei privati cittadini e delle piccole e medie imprese. Escluse da questi costi sono le grandi industrie, le quali a loro volta hanno importanti sgravi. Non per ultimo si ritiene pericolosa la strategia dal punto di vista dell’energia idroelettrica. Benché la nuova legge preveda un piccolo sussidio limitato nel tempo alle centrali idroelettriche (uno zuccherino per rendere la pillola meno amara), la nuova strategia non fa altro che ricalcare quanto promosso in Germania, ossia il forte sussidio di energie poco redditizie che ha abbassato in modo artificiale il prezzo di mercato dell’energia in modo tale da mettere in difficoltà tutto il settore idroelettrico e non solo. Perciò, benché a corto termine la nuova strategia possa sotto certi aspetti essere ritenuta interessante, a lungo termine per motivi tecnici ed economici essa va respinta.


Dopo il tema energetico è toccato al tema prettamente locale, ossia il mandato alla Regione Bernina per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti valligiani. A riferire in merito all’oggetto in votazione per quanto riguarda il Comune di Poschiavo la Presidente di Giunta, Gabriela Menghini-Inauen. Per quanto riguarda invece il Comune di Brusio a prendere la parola è stato il vicepresidente UDC e Consigliere comunale Davide Migliacci. Dalle relazioni emerge in modo nitido come la questione, per una serie di fattori, sia complessa. Dopo una discussione nel merito si procede alla votazione. Come prevede lo statuto, per questioni di competenza comunale sono i soci dei relativi Comuni a doversi esprimere in merito. Per quanto riguarda il Comune di Brusio i soci residenti a Brusio raccomandano l’accettazione all’unanimità. Per contro i soci residenti nel Comune di Poschiavo raccomandano ai propri concittadini con 14 voti e 4 astensioni di bocciare il mandato come presentato. Unanime è il consenso sul fatto che il mandato regionale dovrebbe permettere un servizio di raccolta e smaltimento più economico a vantaggio di entrambi i Comuni. Tuttavia il no scaturito da parte dei soci residenti a Poschiavo è da ricondurre nel fatto che nel mandato di prestazione è stata inclusa l’assegnazione dell’appalto promosso dall’istituzione regionale precedente. Per legge le nuove regioni non possono assumere i contratti delle vecchie regioni. Con questa votazione si vuole quindi tentare di legalizzare comunque questa delibera. Così facendo si commette però uno sgarbo alla prassi che non ha mai visto assegnare un appalto a un’azienda privata per mezzo di una votazione popolare. Assegnazione che, se avviene per mezzo di una votazione popolare, crea indubbiamente strascichi legali e, ancora più problematico, mette l’Esecutivo della Regione (la Conferenza dei Sindaci) in condizioni di non poter gestire e trattare con l’appaltante in modo efficacie le varie posizioni del contratto di appalto, sia nell’immediato, sia nei prossimi 10 anni nel caso di necessari adeguamenti. Da parte dei contrari l’unico modo per risolvere la questione, dare chiarezza ed essere efficienti, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista finanziario, è quello di rimettere all’appalto la gestione regionale dei rifiuti. Per contro i favorevoli ritengono che sia preferibile accettare il mandato incluso il contratto di appalto per tentare di dare fine a una pratica che dura già da troppo tempo e che al momento crea costi aggiuntivi ai cittadini. Nel mandato di prestazione sono stati raggiunti diversi miglioramenti concreti rispetto alla situazione precedente e quindi per quanto riguarda l’appalto, non si ritiene necessario dare priorità alle problematiche di natura formale.


Si conclude quindi con i vari ringraziamenti e con l’annuncio dei prossimi appuntamenti un’assemblea interessante, condotta e tenuta in modo esemplare e pacato nonostante i pareri contrastanti. Un’assemblea che rispecchia a pieno il principio democratico svizzero che deve essere coltivato per iniziare anche all’interno del partito.

UDC Valposchiavo