Finanze comunali

Finanze comunali: un compito per tutti


Per capire come andare avanti è necessario guardarsi alle spalle! Alla fine degli anni novanta il Comune di Poschiavo si trovava in una situazione finanziaria delicata. C’erano oltre 20 milioni di debiti e le entrate fiscali, benché stabili, non permettevano molti lussi. Con l’inizio del nuovo secolo e millennio improvvisamente il vento ha cominciato a girare. Gli introiti fiscali da parte delle persone giuridiche aumentavano da anno in anno. Con il versamento dell’allora Rätia Energie dell’indennizzo di riversione, tutti i debiti poterono essere pagati. In pochi anni il moltiplicatore d’imposta sul reddito e la sostanza delle persone fisiche è passato dal 115% all’80%. Nel contempo si sono ampliati i servizi ai cittadini ed i contributi alle varie associazioni, sono state migliorate le condizioni salariali e di lavoro, e si sono potuti finanziare degli investimenti che fino a pochi anni prima sembravano un miraggio. Ogni anno era possibile proporre degli ammortamenti straordinari sugli attivi del Comune per garantire solide basi nel caso che un qualche anno non fosse andato bene. Le discussioni in Giunta sul consuntivo e sul preventivo non erano mai state così tranquille: ci si poteva permettere anche qualcosa in più.

Nel 2011, repentinamente (anche se in parte prevedibile), il vento ha di nuovo cambiato direzione. Ad un tratto le ingenti entrate fiscali sono venute a mancare. L’azienda che contribuiva così massicciamente ad una tendenza molto positiva, Repower, doveva far fronte a diverse difficoltà di mercato. Anche per il Comune quindi è cominciato un declino finanziario. Come se non bastasse alcune leggi cantonali (che sono passate senza grosse discussioni), hanno aumentato il carico dei costi per i Comuni. Nonostante alcuni partiti già nel 2012 avessero evidenziato la necessità di intervenire con una nuova strategia finanziaria volta al contenimento della spesa, in più occasioni le Autorità hanno optato per ampliare ulteriormente i servizi, per migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro e per affrontare investimenti di dubbia redditività. L’apice della drammaticità è emerso durante la penultima seduta di Giunta della passata Legislatura durante la quale la stessa, scontenta della linea politica adottata nel quadriennio, aveva bloccato l’aumento del moltiplicatore d’imposta proposto dall’allora Consiglio comunale. Sul latte versato non è possibile ritornare ma, se è vero che sbagliando si impara, qualcosa nei prossimi mesi deve succedere. L’anno 2014 ha chiuso con una perdita di circa 1.7 milioni di franchi. È evidente a tutti (speriamo) che è necessario agire.

L’UDC in materia finanziaria è sempre stata chiara fin dalla sua fondazione nel 2012: se durante gli anni favorevoli è stato possibile diminuire il moltiplicatore d’imposta e aumentare le uscite correnti, in questi prossimi anni sarà necessario fare un’inversione di marcia. Cioè sarà necessario diminuire le uscite correnti e aumentare le entrate fiscali. Da non dimenticare il contributo che darà la nuova perequazione finanziaria del Cantone del quale però fino ad oggi si sa solo che non basterà per risolvere tutti i problemi. Da parte nostra non è assolutamente possibile tollerare che si opti solo per l’aumento delle entrate senza, nel contempo, contenere la spesa. Se l’evoluzione delle uscite correnti (+ 4 milioni dal 2007 a oggi senza calcolare gli ammortamenti) non sarà invertita, gli aumenti delle imposte a medio termine saranno azzerati, facendo così tornare il Comune alla casella di partenza.

In merito alle entrate la Giunta prima e il Popolo sovrano poi, hanno accettato l’aumento dell’imposta sugli immobili facendo così un primo passo importante verso il pareggio dei conti. Il risultato del voto che è stato di sostanziale parità fra i favorevoli ed i contrari a questo aumento, obbliga a riconoscere che i cittadini si aspettano ora interventi di risparmio.

Per quanto riguarda la diminuzione delle uscite correnti siamo del parere che non basti toccare solo quelle posizioni che non fanno discutere, come è stato fatto nel 2013. Le nubi sul futuro finanziario del Comune sono ancora tempestose e malauguratamente potrebbero rimanere tali per i prossimi anni. Sarà quindi necessario discutere approfonditamente sui singoli servizi e valutare attentamente l’organizzazione del Comune in tutti i suoi dipartimenti, dall’amministrazione alle strade, dalla scuola alla sanità. Sarà necessario pure fare un bilancio dei nuovi oneri che il Cantone ha riversato sui Comuni e, se conveniente, agire con forza nei confronti del Cantone con sostegno unanime. Sarebbe bello poter mantenere tutti i servizi attuali, chi lo nega? È però inevitabile che i servizi dovranno essere ridimensionati alla nuova situazione. Ogni dipartimento, ogni reparto, ogni ente e ogni associazione come pure ogni impiegato pubblico e ogni cittadino è chiamato a fare la sua parte per riportare le finanze comunali su basi solide. Se ci fossero dei tagli alla spesa solo in singoli dipartimenti sarebbe in primis difficile avere un risparmio efficace e per secondo non sarebbe corretto. I risparmi non saranno fini a se stessi ma permetteranno un sano equilibrio che renderà forte il Comune a lungo termine. Chi nega questo, secondo noi, fa i calcoli solo a breve termine.

Noi ci impegneremo quindi per fare in modo che tutti contribuiscano. Questo si chiama senso civico e il fatto che ognuno faccia la sua parte, è l’espressione massima di coesione e comunità.

 

UDC Valposchiavo