Get Adobe Flash player

Presidio dogana

La strategia centralista non molla la presa.

Il 4 novembre 2013 il giornale on-line Il bernina ha ufficializzato quanto da noi previsto già alcuni mesi fa: a partire dal 1° marzo 2014 la dogana di Campocologno non sarà più presidiata regolarmente, nemmeno durante il giorno. Le guardie di confine avranno il loro quartier generale a Samedan e da Samedan saranno mandate sporadicamente ai singoli valichi.
Siamo delusi e allarmati per questa decisione. La decisione presa dall’amministrazione federale delle dogane, nel più completo segreto e senza coinvolgere le Autorità locali, è controproducente e frutto di valutazioni totalmente errate. Le conseguenze per questa decisione possono essere le seguenti:


1.    Perdita di posti di lavoro presso le guardie di confine

(se non immediatamente, certamente a medio e lungo termine);
2.    Aumento della criminalità per furti, dello spaccio di droga

e delle aggressioni;
3.    Aumento della concorrenza da parte di aziende estere

nell’importazione di servizi o prodotti;
4.    Aumento dell’importazione illegale di prodotti dall’Italia

da parte di svizzeri.


Le conseguenze che abbiamo elencato sono molto probabili, vista la situazione economica in parecchi stati europei e l’aumento della criminalità e delle attività malavitose in molte regioni che confinano con la Svizzera. Il presidio delle dogane sicuramente funge da deterrente per i mal intenzionati e rende più sicuro e vivibile il nostro territorio.
Secondo noi i costi di queste conseguenze in termini economici e sociali sarebbero ben più alti rispetto al costo del controllo dei passaggi doganali. Si pensi ai costi che ogni furto provoca calcolando l’intervento della polizia, degli specialisti, degli avvocati e dei tribunali e senza calcolare il senso d’insicurezza per la popolazione.  A livello federale sembra che la sicurezza non sia più un bisogno primario della persona e non rappresenti più un valore.
Come avevamo promesso, stiamo prendendo contatto con tutte le persone che nel nostro partito a livello federale possono intervenire per far ritornare l’amministrazione delle dogane sui propri passi e per sradicare questa strategia centralista che porta all’abbandono delle regioni periferiche. Ci appelliamo anche agli altri partiti, che oltretutto hanno rappresentanti nell’esecutivo cantonale, affinché facciano altrettanto.
Contemporaneamente auspichiamo che le autorità comunali e regionali si adoperino immediatamente e con particolare forza nei confronti dei burocrati dell’amministrazione federale delle dogane e delle istituzioni superiori affinché questa strategia sia immediatamente bloccata.