Get Adobe Flash player

Raccomandazioni di voto 8.3.15

Le nostre raccomandazioni

NO all’iniziativa “Imposta sull’energia invece dell’IVA”

L’iniziativa dei Verdi liberali svizzeri, su cui ci esprimeremo il prossimo 8 marzo, comprometterebbe la nostra economia, abbasserebbe il nostro tenore di vita e indebolirebbe soprattutto le regioni di montagna. Bastano poche cifre per capire subito che gli iniziativisti sarebbero più idonei per giochi in cui prevale la componente avventuriera dell’azzardo: 33 centesimi in più per ogni kilowattora di energia elettrica, 3,30 franchi in più per ogni litro di gasolio e 3 franchi in più per ogni litro di benzina.

Le nostre ditte delle regioni di montagna devono per forza affidarsi nella maggior parte dei casi ai mezzi di trasporto su gomma. Hanno quindi bisogno di carburante non troppo caro per poter far quadrare il bilancio. L’imposta sull’energia le penalizzerebbe oltre misura, anzi le renderebbe fragili a livello operativo e vulnerabili nell’implacabile lotta contro la concorrenza.

Non solo le imprese figurerebbero tra i perdenti, ma anche molti lavoratori che abitano in zone discoste, non servite a sufficienza dai mezzi pubblici di trasporto. Proprio loro sono costretti alla mobilità privata e proprio loro sarebbero i primi a prendere le contromisure, vale a dire ad abbandonare la periferia per stabilirsi nei centri. Conseguenza diretta; lo spopolamento di molte regioni periferiche, in cui già ora si lotta con ogni mezzo per arginare il  calo della popolazione e per non perdere introiti fiscali.

Gli iniziativisti, a nostro modo di vedere, non conoscono la realtà in cui vive e si muove la gente di montagna o non vogliono conoscerla, semplicemente per soddisfare i loro capricci politici. Ci permettiamo di parlare di capricci, perché se gli obiettivi dell’iniziativa fossero stati studiati minimamente, si sarebbe capito, tra l’altro, che  le imprese delle regioni di frontiera, specie se la loro attività fosse improntata sull’esportazione, non potrebbero più reggere la concorrenza con le ditte oltre confine. A tutto questo va aggiunto che l'accettazione di questa iniziativa renderebbe molto insicuro il finanziamento della cosa pubblica a livello federale.

Dopo l’esperimento dai risvolti disastrosi dell’iniziativa sulle abitazioni secondarie, che nel caso di Poschiavo frena pericolosamente la ristrutturazione di molti edifici vecchi, non possiamo permetterci di continuare a indebolire le nostre valli e dobbiamo opporci all’incalzante arroganza della popolazione dei centri urbani più popolati, che sempre più spesso rendono marginali i nostri tradizionali punti di forza e vani i nostri tentativi di incremento economico e occupazionale.

L’UDC Valposchiavo raccomanda per questi motivi di respingere chiaramente il prossimo 8 marzo l’iniziativa popolare “Imposta sull’energia invece dell’IVA”.

SI all’iniziativa "Sostenere le famiglie! Esentare dalle imposte gli assegni per i figli e gli assegni di formazione"

L’UDC sostiene quest’iniziativa che intende sgravare fiscalmente le famiglie, specialmente le famiglie del ceto medio. Aumentare il potere d’acquisto a questo ceto significa dare una boccata d’ossigeno all’economia. Questo è un fattore positivo anche per la collettività e non invece una semplice perdita d’introiti fiscali come amano definirla i contrari.

NO al credito per il nuovo edificio complementare con mensa e mediateca per la Scuola cantonale grigione, nonché con rifugi per beni culturali per l'Ufficio della cultura (credito d'impegno di 27 milioni di franchi)

L’UDC è favorevole al fatto che gli studenti abbiano strutture adeguate e che permettano loro di studiare efficientemente. In questo caso però abbiamo l’impressione che il credito richiesto di 27 milioni di franchi vada ben oltre il ragionevole. Sappiamo bene che questa somma dipende da molti fattori, non da ultimo dalla qualità del progetto. In un periodo di difficoltà finanziarie a tutti i livelli riteniamo però che il credito richiesto sia troppo oneroso. Se pensiamo che in Val Poschiavo con questi soldi si potrebbero costruire circa 27 case unifamiliari, è legittimo chiedersi se non sia possibile adattare il progetto e non per forza dover sempre puntare alla soluzione più lussuosa.

UDC Valposchiavo